DISINFESTAZIONE INSETTI STRISCIANTI
PRINCIPALI SPECIE DI INSETTI STRISCIANTI CHE COMBATTIAMO
Blattella germanica

Svolge le sue attività prevalentemente di notte e non ama la luce (lucifughe). Testa piccola rispetto al corpo e due antenne molto lunghe. Di colore marrone/rossastro.
- Habitat: ambienti caldo-umidi (30-33°C)
- Dimensioni adulto: 10-15 mm
- Dimensioni ooteche: 7-9 mm (4-8/ciclo)
- Numero di uova ooteche: 36-44
- Incubazione: 20 gg.
- 5-7 stadi pre immaginali
- Durata della vita: 3-5 mesi
- Ottima arrampicatrice
- Vola raramente
- Ambienti interni
- L’ooteca viene trasportata fino quasi alla sua maturità
DOVE LA TROVIAMO
- Zone calde e umide – bar/ristoranti (nei pressi degli elettrodomestici e presenza di cibo) , abitazioni (bagni e elettrodomestici)
Blatta Orientalis

La colorazione tendente al nero, forma appiattita e lunghe antenne filiformi.
- Habitat: ambienti freschi
- Dimensioni adulto: 20-30 mm
- Dimensioni ooteche: 10-12 mm (10+/ciclo)
- Numero di uova ooteche: 16-18
- Incubazione: 40-70 gg.
- 6 stadi preimmaginali
- Durata della vita: 1-2 anni
- Scarsa capacità di arrampicarsi
- Non vola
- Anche in aree esterne (climi temperati)
DOVE LA TROVIAMO
- Zone buie e umide come vasche biologiche, pozzetti, degrassatori, risalendo poi attraverso le tubature fino a lavandini, secchiai, docce e bidet.
Perché combattere le blatte?
- Importanza igienico-sanitaria
- Vettore meccanico di patogeni quali responsabili di dissenterie batteriche, febbri tifoidi, botulismo, colera, poliomielite
- Funghi e muffe
- uova di Elminti –tenie, ascaridi
- produzione di allergeni –allergia alle blatte
- Insudiciamento degli alimenti (escrementi, rigurgiti, secrezioni)
- Importanza culturale (fobie, ribrezzo)
- Importanza economica
Cimice dei letti
(Cimex lectularis L.)

- Ectoparassita temporaneao di mammiferi e uomo
- Adulti di colore brunastro 4-5 x 3 mm
- Ali anteriori rudimentali e posteriori assenti
- Ghiandole repugnatorie che emettono odore sgradevole
- Uova bianche lunghe circa 1-1,5 mm (200-500 per femmina)
- Dopo 5 mute (in 4-6 settimane) diventa adulto.
- 4-5 generazione all’anno
- Specie lucifuga (ostile alla luce del giorno)
- Limite termico: 13°C
- Uova lunghe circa 1-1,5 mm -Sono fissate al substrato
- Opercolate
- Deposte isolate o a gruppi, schiudono normalmente in 7-10 giorni
- Durevoli / impermeabili
- Vivono 3-4 mesi (anche 7-8 mesi)
- Dopo il pasto abbandonano l’ospite per ritirarsi in anfratti.
- La puntura provoca edema ed eritema locale pruriginoso con infiammazione a volta notevole a causa degli enzimi salivari.
- Il pasto di sangue richiede 10-15 minuti
- In condizioni di bassa luminosità
- Si annidano vicino al proprio ospite
- Preferiscono la pelle esposta e più facilmente raggiungibile
- Faticano a muoversi su superfici estremamente lisce
- Nel proprio punto di annidamento, la cimice trascorre la maggior parte della sua vita
Zecca

Sono parassiti
- Le zecche sono parassiti ematofagi (=si nutrono di sangue) di numerose specie di vertebrati.
- In quanto ectoparassiti ematofagi, le zecche parassitizzano (con un morso indolore) i propri ospiti rimanendo sulla superficie del corpo e nutrendosi del loro sangue,
- Il morso è necessario per il proprio sviluppo e per la propria riproduzione.
- Le zecche necessitano di un pasto di sangue per passare da uno stadio di sviluppo all’altro (muta).
- Sono un raggruppamento sistematico degli Acari
- Le zecche vengono suddivise in due grandi famiglie:
- gli Argasidi (zecche molli) – prediligono attaccare gli uccelli
- gli Ixodidi (zecche dure) – gamma di ospiti più ampia, molto frequenti sui mammiferi
Pulce
(Aphaniptera)

- Il 95% delle specie su Mammiferi
- Corpo appiattito, lineare visto dall’alto e ovale visto dal lato
- Si muovono ad alta velocità anche nel pelame
- Apparato boccale pungente
- Terzo paio di zampe molto robusto atto al salto (33 hx 45 cm)
- Parassiti temporanei
- Uova deposte in gran numero (500) in ambienti poco puliti con presenza di detriti organici (cantine, magazzini, giacigli di cani e gatti)
- Larve (1,5 mm) allungate, biancastre. Si nutrono di detriti
- Dopo 3 settimane/20 mesi si impupano in bozzolo sericeo
- Adulto in bozzolo anche per un anno, poi immediata fuoriuscita in presenza di animale nelle vicinanze: aggressioni improvvise di miriadi di pulci.
- Si alimentano sull’ospite per 20/30’ consecutivi con intervalli di 5/10’ tra un pasto e l’altro.
- Reazioni allergiche con reazioni cutanee
Pidocchi

- Atteri
- Corpo appiattito dorso ventralmente, di piccole dimensioni, brevi antenne
- Apparato boccale pungente
- Metamorfosi incompleta
- Arti con unghia ripiegabile con la quale si saldano ai peli dell’ospite
- Le uova (lendini) sono opercolate e vengono deposte su peli ove restano fisse con sostanza collante
- 1 mg di sangue a pasto
- 1 generazione ogni 3-4 settimane
Formiche

- Insetti – Ordine Imenotteri (Aculeati), famiglia FORMICIDAE (superfamiglia Vespoidei)
- Insetti sociali
- Grande utilità ecologica
- Infestanti ambiente urbano ed industrie alimentari
- Gli individui maschili e le femmine sessualmente mature sono prodotti solo in alcuni periodi dell’anno.
- Volo nuziale.
- Condizioni climatiche importanti: fuoriuscita contemporanea da tutti i nidi della stessa area
- È frequente che le forme alate, attratte dalla luce delle abitazioni, penetrino all’interno di case e di edifici.
- Dopo l’accoppiamento aereo, le formiche tornano a terra: i maschi muoiono mentre le femmine (le sopravvissute agli attacchi degli uccelli), dopo aver perso le ali cercano un luogo adatto per nidificare.
- In natura vivono in boschi e campagna
- In ambito urbano: interesse igienico sanitario per
– presenza di individui vivi e morti sugli alimenti
– possibili vettori di patogeni Pseudomonas spp., Staphylococcus spp., Salmonella spp., Clostridium spp.,
Tarli

Di forma cilindrica, con elitre marrone scuro, A. punctatum raggiunge una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 mm. Il pronoto è simile ad un cappuccio da frate che copre la testa dell’insetto. Le antenne sono separate alla base e caratterizzate dal fatto che gli ultimi tre articoli sono considerevolmente più lunghi e larghi dei precedenti.
Gli esemplari femmina di A. punctatum depongono le uova (tra le 20 e le 60) in vecchi fori di sfarfallamento e/o in fessurazioni del legno. Dopo 4-5 settimane le larve appena schiuse penetrano all’interno scavando gallerie dal diametro di appena 1-2 mm, ivi stanziano fino a metamorfosi completa. Le larve si nutrono di cellulosa ed amido, e depositano fibre di legno ed escrementi, ovvero il “rosume”. Una volta terminato il suo ciclo di sviluppo , la larva si impupa sotto la superficie del legno. Dalla pupa fuoriesce l’adulto per sfarfallare all’esterno, lasciando dei caratteristici fori, dal diametro di 2 mm circa, indicativi del suo passaggio. L’incubazione all’interno del legno può durare anche più di 3-4 anni.
La presenza dei fori sulla superficie legnosa, i caratteristici fori di sfarfallamento, è indicativa quindi di uno sviluppo già terminato. All’interno del legno restano infatti soltanto le gallerie vuote, gallerie che rappresentano una grave minaccia sia per la salute di fusti vivi che per l’integrità della mobilia e di qualsiasi manufatto in legno, in quanto compromettono le funzioni vitali nei primi e la stabilità e robustezza nei secondi. Le condizioni di temperatura minima necessaria all’accrescimento del tarlo del legno è di 13-14 °C e l’umidità relativa deve essere superiore al 50%.
In generale A. punctatum predilige deporre le uova nel legno situato in ambienti domestici perché questo è di più facile digeribilità e lontano da condizioni atmosferiche sfavorevoli. Il variare della temperatura rende impossibile tracciare una cronologia assoluta della metamorfosi di A. punctatum, cosicché possono verificarsi episodi di sfarfallamento anticipati o ritardati rispetto alla norma.
Acari

Sono probabilmente tra i primi animali ad aver colonizzato la terraferma: il primo reperto fossile risale infatti a 290 milioni di anni fa.
Si tratta di animali di piccole dimensioni (da meno di un mm fino a 3 cm di lunghezza), caratterizzati dalla fusione del cefalotorace con l’addome e dall’assenza di segmentazioni evidenti. Comprendono numerose specie parassite temporanee o permanenti di animali e vegetali, responsabili di infestazioni denominate acariasi.
Gli Acari presentano una notevole varietà morfologica, potendo avere un apparato boccale adatto a scavare, succhiare o pungere grazie ai cheliceri chiusi in un rostro formato dalla base dei pedipalpi allungate e saldate a tubo; possono avere zampe adatte alla corsa, al nuoto, munite di uncini o ventose per aggrapparsi al substrato; in alcuni casi sono sprovvisti di zampe, non avendo esigenze di locomozione, come il genere Linguatula. L’apparato respiratorio è atrofico e la respirazione avviene attraverso la cute molle. La riproduzione avviene generalmente con la deposizione delle uova, da cui nascono larve esapodi che, nel corso della metamorfosi verso lo stadio adulto, acquistano il quarto paio di zampe.
Un esempio particolare di ciclo vitale è quello dell’Adactylidium: la femmina, una volta fecondata, si attacca ad un uovo di tripide, da cui riceve nutrimento – l’unico, visto che non potrà ottenerne altro. Le uova (da 6 a 9, di cui da 5 a 8 sono femmine) si schiudono nel corpo della madre, 48 ore dopo che essa si è attaccata all’uovo di tripide. Le larve, fuoriuscitene, in un paio di giorni raggiungono lo stadio adulto, sempre all’interno del corpo materno, a spese del quale si nutrono: a questo punto l’unico maschio feconda tutte le sorelle. Infine, bucato l’involucro esterno di quel che resta del corpo della madre, il maschio non vive che poche ore, mentre le femmine, già fecondate, vanno in cerca di un altro uovo di tripide.
fonte: wikipedia
Pesciolino d’argento

Il Lepisma saccharina noto anche come pesciolino d’argento, argentino o acciughina è un insetto lucifugo, veloce e privo di ali; sinantropico e molto diffuso nelle abitazioni umane.
L’aspetto del corpo dell’insetto, argenteo e oblungo, giustifica il suo nome comune. Il nome scientifico, invece, è legato al fatto che questo insetto si nutre di carboidrati come lo zucchero o gli amidi. Il corpo del pesciolino d’argento è allungato e sottile. Ha due antenne molto lunghe e sensibili, e tre lunghi cerci posteriori, anch’essi con funzione tattile. Il corpo (esclusi antenne e cerci) può arrivare a circa 1 centimetro di lunghezza. Il colore metallico del corpo deriva da scaglie argentee che si formano dopo la terza muta.
Il cibo preferito del pesciolino d’argento sono le sostanze che contengono amido o polisaccaridi come la destrina usata negli adesivi: l’insetto ama quindi la colla e derivati latticini zuccherini, le rilegature dei libri, le foto, i francobolli, lo zucchero e la polvere. Non disdegna neppure cotone, lino, seta, insetti morti o persino la sua stessa exuvia (la pelle persa nella muta). In caso non trovi altro cibo, il pesciolino d’argento può arrivare a rovinare capi in pelle (cinture, scarpe) o indumenti in fibra sintetica. Tuttavia, può restare senza cibo per mesi senza soffrirne.
Sono lucifughi :
- Si rifugiano negli anfratti bui (nei cassetti, sotto i tappeti, dietro i battiscopa)
Amano l’umidità
- Escono dagli scarichi dei sanitari, stazionano nelle aree umide (davanzali delle finestre, sotto i fancoiler)
fonte: wikipedia
Ragni

Sono artropodi terrestri provvisti di cheliceri e hanno il corpo suddiviso in due segmenti, cefalotorace e opistosoma, e otto zampe. I due segmenti sono congiunti da un piccolo pedicello di forma cilindrica. Come in tutti gli Artropodi, il celoma (cavità del mesoderma per il trasporto dei fluidi), pur essendo molto piccolo, consente il passaggio dell’emolinfa che ossigena e nutre i tessuti e rimuove i prodotti di scarto. L’intestino è così stretto che i ragni non possono mangiare alcun grumo di materiale solido, per quanto piccolo, e sono costretti a rendere liquido il loro cibo con vari enzimi digestivi e macinarlo finemente con l’apparato masticatorio.
Ad eccezione del sottordine più primitivo, quello dei Mesothelae, i ragni hanno il sistema nervoso più centralizzato fra tutti gli Artropodi e, come questi, hanno i gangli cefalici fusi in una sola massa all’interno del cefalotorace. Diversamente dalla maggior parte degli artropodi, i ragni non hanno muscoli estensori nel loro corpo; i movimenti delle zampe e del corpo sono ottenuti attraverso variazioni di pressione del loro sistema idraulico. Nella parte terminale dell’addome sono presenti le filiere che estrudono la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele.
Uno dei ragni più comuni in italia è il tegenaria domestica, o ragno delle case. Il potente veleno del ragno non è in grado di costituire una minaccia per l’uomo data l’impossibilità del suo morso di penetrare la cute umana. La colorazione è tipicamente da arancione scuro a marrone, beige e grigiastro con una caratteristica comune delle zampe a righe, e due strisce longitudinali opache e nere sul cefalotorace. L’addome è screziato di marrone, beige e grigio ed ha un motivo gallonato che corre longitudinalmente lungo la sua parte superiore.
Scorpioni

Con una lunghezza che può raggiungere i 50 mm lo scorpione italiano è il più grande degli Euscorpius. Presenta due pedipalpi molto grandi e robusti ed una coda piuttosto sottile che termina con il pungiglione. La colorazione è prevalentemente nera, con le zampe ed il telson di colore più chiaro, solitamente rossiccio. La puntura di questa specie non rappresenta un pericolo per l’uomo e l’effetto è paragonabile alla puntura di una vespa.
Così come gli altri Euscorpius conduce una vita solitaria e la maggior parte degli incontri con altri esemplari della stessa specie avviene per motivi riproduttivi. La riproduzione avviene nella stagione primaverile ed estiva e i piccoli possono nascere anche un anno dopo l’accoppiamento. La femmina dà alla luce fino ad una trentina di piccoli già formati che si sistemano subito sul dorso della madre, dove rimarranno sino alla prima muta. Spesso nel periodo post-parto la femmina non si nutre, per evitare il cannibalismo nei confronti della prole. Lo scorpione italiano è spesso confuso con altri Euscorpius come Euscorpius flavicaudis dal quale può essere distinto per la forma interna dei pedipalpi.
Millepiedi

La scutigera o millepiedi è un artropode chilopode grigio-giallastro con 15 paia di zampe. Originario della regione mediterranea, si è diffuso in altre parti del mondo e vive solitamente negli ambienti abitati. È un insettivoro, cioè uccide e mangia insetti.
La scutigera adulta ha 15 lunghissime e delicate paia di zampe, ed un corpo rigido che le permette di correre con sorprendente velocità su pareti, soffitti e pavimenti. Il corpo è grigio-giallastro e ha tre linee dorsali scure che lo percorrono in lunghezza. Anche le zampe hanno strisce nere. A differenza di molti altri chilopodi, la scutigera e i suoi parenti più prossimi hanno occhi composti ben sviluppati.
Gli esemplari giovani hanno quattro paia di zampe alla nascita. Ne acquisiscono un altro paio con la prima muta e due paia con ognuna delle successive mute. Vivono dai tre ai sette anni, a seconda dell’ambiente.
Fuori dalle case, le scutigere preferiscono vivere in ambienti freschi e umidi. La maggior parte vive all’esterno, principalmente sotto grosse pietre, cataste di legna e soprattutto nei cumuli di compost. Nelle case si possono trovare in quasi ogni angolo: principalmente si trovano in cantine, bagni, lavanderie e cucine dove c’è umidità, ma anche in luoghi generalmente più secchi come uffici, camere da letto e soggiorni.
È piuttosto normale vederle in primavera, periodo in cui escono a causa del clima più caldo, ed in autunno, quando il freddo le spinge a trovare un riparo nelle case.
Serpenti

La filogenesi dei serpenti è collegata strettamente a quella delle lucertole, nome comune dei rettili appartenenti al sottordine Sauria, con cui costituiscono l’ordine Squamata. Nelle zone temperate quando arriva l’inverno i serpenti, inadatti a vivere in un clima freddo, si abbandonano a una sorta di coma letargico fino alla fine della stagione fredda.
I serpenti sono animali carnivori, si nutrono quindi di piccoli animali, compresi altri rettili e serpenti, uccelli, uova o insetti. Alcune specie sono dotate di un morso velenoso con il quale uccidono oppure paralizzano la preda prima di nutrirsene; altre invece uccidono le prede per costrizione. I serpenti ingoiano la preda senza masticarla poiché dispongono di un’articolazione estremamente flessibile.
La parte posteriore del palato non è fissata al cranio, bensì è tenuta da legamenti e può essere spostata all’indietro, l’osso quadrato si presenta sviluppato in lunghezza e può essere portato in posizione verticale aumentando così le dimensioni della cavità boccale, inoltre presentano un dilatamento laterale delle ossa mascellari. Questa articolazione viene definita come articolazione rettiliana e permette ai serpenti di aprire la bocca e ingoiare interamente la preda, anche se questa è di grandi dimensioni. All’interno dello stomaco hanno degli acidi che servono a sciogliere la preda, le ossa invece vengono espulse.
Per l’uomo il pericolo maggiore che deriva dai serpenti è quello di essere morsi, perché alcune specie sono velenose: la diversa composizione del veleno può comportare vari sintomi per ogni morso. Il 15% circa dei serpenti possiede un veleno pericoloso per l’uomo.
Fonte: wikipedia
LE TECNICHE DI INTERVENTO
Convenzionale
(ambienti esterni, reti fognarie, scantinati, ambienti considerati “non sensibili” agli odori o alle contaminazioni chimiche, utilizzo di DPI adeguati):
- Insetticidi applicati con copertura totale o parziale degli ambienti infestati (fessure, crepe)
- Utilizzo di granuli/polveri, emulsioni, microemulsioni, flowable, microincapsulati, ecc.
- Mezzi di applicazione: pompe a pressione
- PIRETROIDI
- In taluni casi effetto repellenza / snidante
Saturazione ambientale
Insetticidi in formulazione FUMIGANTE come ausilio
Esche
(ambienti interni sensibili):
- FORMULATI IN GEL
- Insetticidi con adescanti alimentari
- Morte non immediata; p.a. ad azione lenta
- Azione tossica per ingestione e per trasmissione “a catena” dell’effetto tossico: consumo di feci, cannibalismo e necrofagia
- Praticità d’impiego
- Applicazione di “gocce”
- Bassissimo impatto ambientale
- Attrezzatura maneggevole (pistola erogatrice)
- Pressochè innocui nei confronti dell’uomo
- Evita gli inconvenienti della disinfestazione “classica”
- Vari principi attivi disponibili sul mercato con MOA differenti
GEL vs INSETTICIDA CONVENZIONALE
- Prima di intervenire con gel, informarsi di eventuali precedenti trattamenti
- Insetticida classico = repellente:
- Rende inefficace il gel
- Le blatte non sono stimolate ad avvicinarsi all’esca
- Aggressione chimica dell’insetticida classico nei confronti del gel = deteriorazione del gel
MAI COMBINARE NELLO STESSO AMBIENTE LE DUE TIPOLOGIE DI DISINFESTAZIONE
Trappole
Trappola a cattura con pannelli collanti
Vapore
Ecologico senza l’utilizzo di sostanze tossiche
- Vapore saturo secco
- Fino a 180°C
- In grado di uccidere ogni tipologia di insetto a qualsiasi stadio vitale.
Repellenti naturali
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