QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI INFESTANTI DEL VERDE?
Processionaria del pino
Si tratta di un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l’uomo, e i suoi effetti si manifestano dopo un giorno.
Larva
Da giovane si presenta come una larva da 1 cm fino a 3 cm e mezzo dotata di numerosi peli irritanti per l’uomo e per gli animali che usa come tecnica di difesa. I gruppi di larve di processionaria si spostano quasi sempre in fila indiana formando una sorta di “processione” (da cui il nome) e si compattano quando raggiungono il loro nido bianco di seta. Il nido viene usato per rideporre le uova o viene scartato e le nuove larve saranno costrette a ricostruirlo.
Adulto
Le cosiddette “farfalle triangolari” non sono altro che processionarie adulte e, sebbene siano notturne, non entrano molto facilmente nelle case abitate. Le dimensioni possono essere variabili, ma la misura principale delle processionarie è di 3–4 cm e la colorazione delle ali è variabile dal bianco sporco al giallo avorio chiaro, con delle striature quasi invisibili di colore più scuro. L’apertura alare è di 5 cm circa. Come molte falene, alcune di esse possono emettere, se minacciate, un liquido giallastro molto irritante, per poi volare via.
I nidi di Thaumetopoea, dove svernano le larve, sono riconoscibili anche a distanza; sono di forma piriforme e di colore bianco brillante, localizzati soprattutto sulle cime e agli apici dei rami laterali. A partire dalla fine di autunno – inizio inverno, l’osservazione dei nidi bianchi lascia pochi dubbi sulla presenza di questo lepidottero, che allo stato larvale causa danni sulle foglie (necrosi) e sui rametti, come defogliamenti.
Questo insetto è conosciuto anche perché nocivo per le specie a sangue caldo, uomo compreso; i danni provocati dalla penetrazione dei peli nella cute umana, possono essere modesti o assumere notevole gravità. Nella pelle, dove si infiggono le setole o i loro frammenti, insorge un molestissimo eritema papuloso, fortemente pruriginoso, che può scomparire dopo qualche giorno; conseguenze più gravi si presentano quando i peli, o frammenti di essi, giungono a contatto con l’occhio, la mucosa nasale, la bocca o peggio quando penetrano nelle vie respiratorie e digestive. In persone particolarmente sensibili e predisposte, può provocare shock anafilattico oppure una gravissima reazione allergica che provoca orticaria, edema, ipotesione, difficoltà respiratorie, vertigini e perdita di coscienza; negli animali invece (ad esempio il cane) il contatto può provocare soffocamento o necrosi della lingua).
Hyphantria Cunea
Larva
Sono considerate larve giovani quelle di prima e seconda età ed appaiono di colore giallastro con una doppia fila di puntini nerastri lungo il corpo. Le larve mature raggiungono una lunghezza di 3-3.5 cm e sono pelose, di colore brunastro e con file longitudinali di tubercoli nerastri; da questi compaiono dei ciuffi di peli chiari (sui fianchi) e scuri (sul dorso). Sui lati del corpo si presentano due fasce longitudinali di colore giallastro. Questo defogliatore è in grado di infestare varie piante sia allo stato coltivato che ornamentale. In base agli stadi larvali si determina il danno, causato principalmente dalla cibazione delle foglie da parte di questa larva che provoca intense defogliazioni.
Le larve giovani provocano delle erosioni superficiali intaccando il mesofillo ma lasciando intatte le nervature e certe volte anche l’epidermide superiore; il danno provoca comunque una scheletrizzazione delle foglie. Le larve più maturano e più diventano voraci, mangiando l’intera foglia, compresa la nervatura principale. Spesso il danno risulta essere devastante, a causa della natura gregaria delle larve; durante l’estate sono in grado di defogliare l’intera pianta, provocando su di essa un forte stress, anche per il forzato ricaccio conseguente alla defogliazione in periodi di carenza idrica e di caldo eccessivo.
Adulto
Gli adulti si presentano sotto forma di farfalla, con ali di colore bianco o bianco punteggiato nero, con aperture alari di circa 2.5–4 cm;, la maggior parte delle farfalle punteggiate sono i maschi. Le uova sono di colore verde chiaro e gli adulti le depongono a gruppi nella pagina inferiore della foglia.
Afidi
Gli afidi rientrano tra gli insetti fitofagi più conosciuti per gli ingenti danni causati alle coltivazioni. Il loro potenziale riproduttivo è così alto che le loro popolazioni raggiungono in breve tempo livelli tali da causare il deperimento dell’ospite attaccato. L’associazione della ricombinazione genica per endomeiosi alla partenogenesi è inoltre un fattore biologico di successo che ne rende difficile il controllo chimico: gli insetticidi sistemici sono infatti i più efficaci nella lotta agli afidi, tuttavia la loro specificità strutturale è causa di mutazioni che generano resistenza, la quale, grazie alla partenogenesi, si propaga rapidamente nella popolazione. Al pari degli acari e dei funghi patogeni gli afidi rientrano pertanto fra le avversità di natura biologica che mostrano frequentemente fenomeni di resistenza agli agenti chimici.
I danni diretti provocati dagli afidi sono i seguenti:
- Sottrazione di linfa. Si tratta del danno diretto che sottrae risorse energetiche alla pianta.
- Alterazione della fisiologia. La saliva iniettata dagli stiletti mascellari interferisce con la fisiologia della pianta inducendo una maggiore attività respiratoria e, quindi, un maggiore dispendio di risorse energetiche.
- Alterazione della struttura morfoanatomica. La saliva di molte specie contiene sostanze auxino-simili che inducono fenomeni di alterazione dello sviluppo con formazione di galle, pseudogalle e deformazioni (arrotolamenti, accartocciamenti, arricciamenti fogliari). Queste alterazioni comportano in generale una riduzione dell’indice di area fogliare e, quindi, una riduzione dell’efficienza assimilativa delle piante.
I danni indiretti sono i seguenti:
- Propagazione di virosi. Gli afidi sono spesso vettori di virus del tipo stylet-borne e, meno frequentemente, del tipo circolativo. La possibilità di trasmissione delle virosi è spesso un’eventualità più temibile degli stessi danni diretti provocati dagli afidi, in quanto molte virosi possono causare la distruzione totale di un raccolto o di una piantagione.
- Produzione di melata. La produzione di abbondanti secrezioni di melata rappresenta un danno indiretto sotto due differenti aspetti: da un lato la melata può indurre un deprezzamento del prodotto, che diventa appiccicoso e poco presentabile, da un altro favorisce l’insediamento dei funghi agenti della fumaggine. Pur trattandosi di funghi saprofiti, che non hanno perciò un rapporto diretto con la pianta, sono da considerarsi dannosi perché lo sviluppo del micelio riduce l’efficienza fotosintetica della pianta e produce un deprezzamento del prodotto.
Operiamo nel rispetto della normativa riguardante Processionaria del pino: D.M. del 30 Ottobre 2007 ” Disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino”
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